sabato 30 gennaio 2010

Intervista a Pat Metheny

La rivista on line Milanoweb ha pubblicato una bella intervista a Pat Metheny:
Allora Pat, possiamo descrivere 'Orchestrion' come il 'Tubolar Bells' del terzo millennio? E non prenderla affatto come una battuta...
Wow, nessuno fino ad ora mi aveva fatto questa analogia tra il mio disco e quel capolavoro di Mike Oldfield... Il tuo giudizio potrebbe anche essere corretto ma, sai com'è, sono ancora troppo preso dal flusso creativo di 'Orchestrion' per poter rispondere obbiettivamente a questa domanda.
Provo ad aiutarti io. In 'Tubolar Bells' Oldfield suonava da solo, uno per uno, una infinità di strumenti mentre in 'Orchestrion' ci sei tu e fondamentalmente un unico strumento (il famoso Disklaviers creato dalla Yamaha) che si occupa di suonare come un'unica orchestra...
Ecco, questa è davvero un'analogia che mi trova completamente d'accordo! Sì, un uomo ed un unico strumento intenti a fare musica autarchicamente: questo, in definitiva, è 'Orchestrion' ma anche 'Tubular Bells', 'Music Of My Mind' di Stevie Wonder e perfino 'New Chautauqua', un mio vecchio album solista del '79. Con una differenza sostanziale, però: in 'New Chautauqua', infatti, suonai tutte le chitarre da solo ma, all'epoca, mi fu impossibile riprodurlo dal vivo e portarlo in tournée. Questo fu molto frustrante per me perché quell'esperienza finì immediatamente quando quel disco uscì nei negozi. Con 'Orchestrion', invece, posso riprodurre tutto il materiale, sera dopo sera, di fronte al mio pubblico. E la cosa, credimi, mi appaga molto di più..."
Trovate qui l'intervista integrale.

Haitian Fight Song – Italian Jazz for Haiti

E’ all’insegna del comune amore per la musica jazz – da cui il titolo della manifestazione: Haitian Fight Song. Italian Jazz for Haiti, che rimanda al grintoso spirito del brano di Charles Mingus - che i volti più noti del jazz italiano si ritroveranno sulle scene d’importanti, generosi, teatri e club italiani, per una doppia maratona benefica, i cui proventi saranno interamente devoluti al Fondo Emergenze di Medici Senza Frontiere. I concerti e le jam session in calendario si terranno in due tranche, a pochi giorni di distanza l’una dall’altra: dal 31 gennaio al 2 febbraio a Milano, Genova, Brescia, Ferrara e Cordenons (PN) e dal 20 al 22 febbraio a Bologna, Roma, Napoli, Bari, Ancona, Pescara, Firenze, Cagliari, e ancora Torino.
Medici Senza Frontiere è la più grande organizzazione umanitaria indipendente di soccorso medico presente ad Haiti dal 1991, i suoi operatori sono intervenuti immediatamente dopo il terremoto operando in strutture di fortuna e curando più di 900 feriti nelle prime 24 ore. Il Fondo Emergenze è lo strumento cardine di MSF per poter essere immediatamente operativi e soccorrere le popolazioni vittime di catastrofi naturali, guerre, epidemie e carestie.
Il progetto nasce dall’intuizione quanto mai inattesa e quasi taciuta (se non fosse che, per fortuna anche nel caso d’iniziative come questa, “la gente mormora”, e non solo sul web) di Riccardo Fioravanti, contrabbassista jazz, decisamente poco avvezzo al mondo dei new media e – fino a qualche settimana fa - alle potenzialità di un mezzo come Facebook. Il suo post del 15 gennaio è infatti stato all’origine di un’istantanea catena di comunicazioni a carattere organizzativo, confluite in un programmazione musicale degna di un festival.
Tra i musicisti di ogni provenienza ed età, dai big del jazz agli emergenti, ad aver prontamente aderito - a titolo assolutamente gratuito – assieme agli organizzatori all’iniziativa: Bruno Cesselli, Gaetano Valli, Gaspare Pasini, Giorgio Zanier, Romano Todesco, Nevio Basso, Nevio Zaninotto, Lara Iacovini, Maria Ventura, Betty Vittori, Sandro Gibellini, Luciano Poli, Roberto Soggetti, Valerio Abeni, Angelo Peli, Marco Cremaschini, Enrico Rava, Aldo Zunino, Alfred Kramer, Andrea Pozza, Alessio Menconi (tbc), Luciano Milanese, Riccardo Zegna, Massimiliano Rolff, Giampaolo Casati, Luca Begonia, Francesco Bettini, Emanuele Ronchi, Riccardo Fioravanti, Antonio Faraò, Giovanni Falzone, Laura Fedele, Emilio Soana, Gabriele Comeglio, Marco Micheli, Massimo Colombo, Alfredo Ferrario, Giulio Visibelli, Stefano Dall'Ora, Sandro Cerino, Dario Faiella, Paolo Pellegatti, Mattia Cigalini, Andrea Dulbecco, Massimo Scoca,Carlo Morena, Diego Baiardi, Amedeo Bianchi, Mario Piacentini, Massimo Caracca, Daniela Panetta, Mariano Nocito, Paolo Favini, Riccardo Bianchi, Giancarlo Porro... e molti, molti altri ancora.
«Nonostante il profondo senso di lutto che tutti noi proviamo in momenti come questo, riflette Fioravanti, constatare che l’ideale umanitario alla base della nascita del jazz non è affatto morto apporta un senso, sebbene provvisorio e fievole, di speranza: l’adesione spontanea, e istantanea di colleghi e amici, musicisti e non, al progetto Haitian Fight Song – Italian Jazz For Haiti dimostra che i sentimenti di compassione, trasporto, devozione, dolore, rabbia, e fede sono pronti a risvegliarsi in ogni coscienza, ma non solo: a trasformarsi in musica per portare speranza, e quanto più sarà possibile anche risorse, alla gente colpita da calamita tremende, come quella che ha devastato Haiti quest’anno.
Troverete il calendario della manifestazione nella pagina di Facebook dell’evento, costantemente aggiornata con le nuove date dei concerti.

mercoledì 27 gennaio 2010

Nuovo album per Brad Mehldau

Il pianista Brad Mehldau sta per pubblicare il suo nuovo album che uscirà il prossimo 16 marzo per l'etichetta Nonesuch.
Il doppio album, intitolato Highway Rider, vede la seconda collaborazione del pianista con il produttore Jon Brion e presenta il trio di Mehldau, con il batterista Matt Chamberlain, il sassofonista Joshua Redman ed una orchestra da camera.

Europa Radio Jazz riprende a trasmettere via internet

EuropaRadio Jazz è stata fondata a Milano nel 1976 da Elda Botta e Sergio Leotta.
Dal 2009 trasmette in Webcasting con una identità ben precisa, che ieri come oggi la distingue da qualsiasi altra emittente.
Si tratta infatti di una radio specializzata ed il suo palinsesto giornaliero è dedicato esclusivamente alla musica Jazz ed alla grande musica americana anni '40/'50/'60.
Questa scelta di qualità è nata dalla volontà di combattere il dilagare di trasmissioni tutte inesorabilmente uguali, dal desiderio di portare avanti un discorso di informazione musicale e culturale per un pubblico che sa apprezzare un particolare ed esclusivo stile musicale, oltre che dall'amore per la buona musica.
Ecco così un modo per stabilire un contatto, fissare un rapporto ed identificare, attraverso EuropaRadio Jazz, persone di estrazione e ruoli diversi ma unite da solidi legami culturali ed apparentate da un particolare interesse per la musica.
Negli anni si è venuto formando un pubblico fedele, di fascia culturale medio/alta e di audience costante.
EuropaRadio Jazz ha potuto creare nel tempo un archivio di oltre 15.000 ore di repertorio musicale esclusivo e per lo più inedito, che non si può ascoltare sintonizzandosi su altre emittenti
Elda e Sergio si sono avvalsi del contributo dato dagli interventi "in diretta" ai microfoni di EuropaRadio Jazz da parte di grandi jazzmen presenti sulla scena internazionale e di critici, giornalisti, programmatori e tecnici tutti accomunati da una grande passione per la buona musica.
I brani che vengono proposti all'ascolto non sono messi in ordine casuale, ma sono frutto di una scelta pensata e ordinata, spesso accostando diverse interpretazioni dello stesso brano per dar modo agli ascoltatori di confrontare fra loro le diverse esecuzioni.
Un mix musicale intelligente, piacevole, rilassante e non interrotto dalla pubblicità.
Potete ascoltare EuropaRadio Jazz a questo link

lunedì 25 gennaio 2010

Veneto Jazz Winter

Tredicesima edizione di Veneto Jazz Winter, in programma da gennaio ad aprile nei migliori teatri del Veneto. La rassegna, realizzata in collaborazione con la Regione del Veneto e con il sostegno di Fondazione Antonveneta, main sponsor degli eventi di Veneto Jazz 2010, porta in scena maestri del jazz Made in Italy, artisti internazionali, nuove proposte, produzioni speciali per raccontare le diverse espressioni della musica afroamericana. Conegliano, Chioggia, Vicenza, San Giorgio delle Pertiche, Castelfranco Veneto, Quinto di Treviso, Mira, Mirano, Jesolo, le città del circuito, con un inatteso fuori programma (e fuori regione!): l’Orchestrion Tour di Pat Metheny, nella prima italiana di Bolzano (24 febbraio).
Con la direzione artistica di Giuseppe Mormile, Veneto Jazz Winter ospita due riconosciuti maestri italiani, i trombettisti Enrico Rava e Paolo Fresu. Il primo si presenta con un nuovo progetto che raccoglie quanto di meglio il jazz italiano abbia espresso negli ultimi anni. Con il Parco della Musica Jazz Lab, una formazione di otto elementi nata come laboratorio creativo, propone un omaggio a Gershwin (19 febbraio, Teatro Accademia, Conegliano). Paolo Fresu presenta invece il nuovo lavoro discografico pubblicato per ECM in compagnia di un altro grande, il chitarrista Ralph Towner, dove la musica acustica incontra minimalisticamente ed intelligentemente l’elettronica e l’effettistica (6 marzo, Teatro Accademia, Castelfranco Veneto).
Il tour Nightbook del celebre pianista Ludovico Einaudi farà tappa al Teatro Comunale di Vicenza (20 febbraio), accompagnato da una formazione d’archi, con le melodie, profondamente evocative e di grande impatto emotivo, che l’hanno consacrato come uno degli artisti più apprezzati della scena europea. E ancora il piano è protagonista negli spettacoli di Riccardo Arrighini che rilegge Vivaldi in chiave jazz (29 gennaio, Auditorium San Nicolò, Chioggia) e di Carlo Balzaretti e Enrico Intra in “Piani Diversi – Conversazioni in musica fra jazz e musica classica” accompagnati da un moderatore come Maurizio Franco (12 marzo, Auditorium San Nicolò, Chioggia).
Spazio ai compositori italiani come Remo Anzovino con il suo live che commenta sequenze cinematografiche (6 febbraio, Teatro Accademia, Conegliano) e Gegè Telesforo, maestro dello scat, con il suo nuovo disco “So Cool” (24 febbraio, Teatro Comunale, Mirano, concerto realizzato in collaborazione con Ubi Jazz).
Non mancano alcuni protagonisti della storia del jazz, come il contrabbassista Eddie Gomez in uno speciale omaggio a Bill Evans con il quale a lungo ha collaborato (9 aprile, Teatro Giardino, San Giorgio delle Pertiche) e lo storico sassofonista Phil Woods, nella sua carriera accanto a stelle come Gillespie e Monk (10 aprile,Teatro Vivaldi, Jesolo).
I virtuosismi manouche del chitarrista Bireli Lagrene, l’erede di Django Reinhardt, saranno in scena al Teatro Accademia di Conegliano (12 marzo), mentre l’ipnotico e travolgente batterista Hamid Drake presenta un nuovo capitolo del progetto Bindu (energia creativa), con tanto di rapper (5 febbraio, Teatro Villa dei Leoni, Mira).
Infine, grandi voci femminili per la prima rassegna organizzata all’Hotel BHR di Quinto di Treviso che ospiterà la potente soul singer Sarah Jane Morris accompagnata da due chitarre (13 febbraio), gli echi africani di Saba (27 marzo) e la “Janis Joplin del jazz” Térez Montcalm (1 aprile). Sarah Jane Morris e Saba saranno anche all’Auditorium di Chioggia rispettivamente il 12 febbraio e il 20 marzo.

Cent'anni fa nasceva Django Reinhardt

Si moltiplicano in tutto il mondo le celebrazioni per il centenario della nascita del grande chitarrista gitano Django Reinhardt.
Tra i tanti, apparsi nei giornali di tutto il mondo in questi giorni, vorrei segnalare l'ottimo articolo di Andrea Cavalcanti apparso su La Provincia di Como
"Era nato appunto in una roulotte il 23 gennaio di cento anni fa, una fredda notte invernale di Liberchies, in Belgio. E, anche quando divenne una star del jazz, continuò a rientrare tutte le sere nella sua roulotte.
Il mondo del jazz ricorda in questi giorni il centenario della nascita di colui che fu il padre del gipsy jazz, il primo ad avere l’idea di accostare gli accordi del jazz con i ritmi della tradizione gitana. Il solo europeo che seppe affermarsi tra tanti americani, Miles Davis, Duke Ellington, John Coltrane o ancora il grande Louis Armstrong"

Non meno interessante il ricordo di Tom Cole sul sito della NPR, dove è anche possibile ascoltare alcuni dei più famosi successi di Reinhardt:
"The word "genius" gets thrown around a lot in reference to artists and musicians — sometimes correctly, sometimes a little overzealously. But if it applies to anyone, it's Django Reinhardt. With no formal training, the Roma guitarist created a new style of music in the 1930s and '40s that came to be dubbed "gypsy jazz." His playing was at times joyous, fierce and lyrical, and his intensity was such that he's one of the few European musicians to exert a serious influence on the American art form of jazz."

Dalla Germania arriva il ricordo di John Laurenson/Louisa Schaefer sul sito della Deutche Welle:
"While masses of Roma and Sinti were murdered by the Nazis, Django managed to survive World War II in Paris, reportedly enjoying the protection of a Luftwaffe officer who admired his musical talents.
During his career, Reinhardt - who favored the unusual Selmer-Maccaferri guitar - played with jazz greats Coleman Hawkins, Louis Armstrong and Dizzy Gillespie, among others. Countless other musicians have named Reinhardt as having a major impact on their work"

Dall'Inghilterra infine arriva un bell'articolo sul edizione on-line del Guardian:
"But it's Reinhardt's legacy that suggests he is the world's most influential pre-rock'n'roll guitarist, with everyone from Les Paul to BB King, Carlos Santana to Chet Atkins, Black Sabbath to the Libertines name-checking him and/or covering him. Hendrix named his Band of Gypsies in Reinhardt's honour, while Reinhardt's music has scored dozens of films and his photo sits on the walls of many Romany houses today (biographer Michael Pregni says he is "a cultural hero for a people with few heroes"). Reinhardt even has a planet named after him – 94291 Django. His life of wine, women and song is certainly one worth reading."

venerdì 22 gennaio 2010

Clark Terry riceverà il premio Grammy alla carriera

Il leggendario trombettista ormai quasi novantenne Clark Terry ricevera il premio Grammy alla carriera in una cerimonia che si terrà il prossimo 31 gennaio allo Staples Center di Los Angeles che sarà trasmessa dal vivo dalla CBS.

Dal sito dello stesso trombettista: "This year's honorees are a prestigious group of diverse and prominent creators who have contributed some of the most distinguished and influential recordings," said Recording Academy President/CEO Neil Portnow. "Their outstanding accomplishments and passion for their craft have created a timeless legacy that has positively affected multiple generations, and will continue to influence generations to come. It is an honor and privilege to recognize such talented individuals who have had and will continue to have such an influence in both our culture and the music industry."

Video del concerto di Lee Konitz al Village Vanguard

La Radio Pubblica Americana NPR in collaborazione con l'emittente radiofonica WBGO ha trasmesso martedì notte in diretta il concerto del trio del leggendario altosassofonista Lee Konitz dal mitico Village Vanguard di New York, accompagnato per l'occasione dal pianista Dan Tepfer e dal batterista Matt Wilson.

Il concerto è stata una rara occasione per ascoltare l'ottantaduenne Konitz, in ottima forma, suonare una meravigliosa raccolta di standard.

Come si legge sul sito della NPR: "Nobody knows for sure which tunes the venerable alto saxophonist Lee Konitz had planned for his recent visit to the Village Vanguard — probably because he doesn't plan his sets much these days. In recent years, he's become fond of a certain game: Somebody in the band starts a jazz standard, and everyone else joins in once they figure out what it is. Sometimes the music takes on another sort of controlled anarchy, in which freely improvised chord progressions structure the proceedings".

Sullo stesso sito della NPR è possibile ascoltare in streaming il concerto o addirittura scaricarlo in formato MP3

Nel nostro sito è possibile anche vedere il concerto integrale.

lunedì 18 gennaio 2010

Pino Russo a Torino

Trae ispirazione dal brano “Silence” di Charlie Haden lo speciale concerto in solo del chitarrista Pino Russo che si terrà al Magazzino di Gilgamesh il 21 gennaio 2010.
Atmosfere jazz dunque ma non solo, con un repertorio che presenta grosse e importanti novità, per un artista dalla “Grande tecnica (…) gusto raffinato ed elegante, perfetta conoscenza di quanto la chitarra abbia saputo esprimere in campo jazzistico, nessuna voglia di stupire ma solo l’urgenza di comunicare attraverso la musica”. (Gerlando Gatto)
Docente al Conservatorio “Antonio Vivaldi” di Alessandria e al Centro Jazz di Torino, ha recentemente vinto, tra gli altri, il premio “Mimmo Mancinelli” come miglior chitarrista al Premio Internazionale Massimo Urbani 2009.
Il concerto avrà luogo giovedì 21 gennaio 2010 alle 22.00 presso Il Magazzino di Gilgamesh p.za Moncenisio 13/b - Torino - Tel 011.749280
10 euro - ingresso e prima consumazione
Per informazioni:
E-mail: concertando.to@gmail.com
Web: www.myspace.com/pinorussojazz

E' morto Bruno De Filippi

La Redazione online del Corriere della Sera ricorda Bruno De Filippi il grande chitarrista e armonicista morto l'altro ieri all'età di 80 anni.
Nella sua lunga e prestigiosa carriera Bruno de Filippi ha collaborato con i più importanti artisti del panorama jazzistico internazionale, quali Louis Armstrong, Gerry Mulligan, Astor Piazzolla, Lee Konitz, Barney Kessel, Lionel Hampton e Bud Shank, per nominarne alcuni, e con i più noti jazzisti italiani, tra i quali citiamo Franco Cerri, Enrico Intra, Renato Sellani e Tullio De Piscopo.