sabato 30 gennaio 2010

Intervista a Pat Metheny

La rivista on line Milanoweb ha pubblicato una bella intervista a Pat Metheny:
Allora Pat, possiamo descrivere 'Orchestrion' come il 'Tubolar Bells' del terzo millennio? E non prenderla affatto come una battuta...
Wow, nessuno fino ad ora mi aveva fatto questa analogia tra il mio disco e quel capolavoro di Mike Oldfield... Il tuo giudizio potrebbe anche essere corretto ma, sai com'è, sono ancora troppo preso dal flusso creativo di 'Orchestrion' per poter rispondere obbiettivamente a questa domanda.
Provo ad aiutarti io. In 'Tubolar Bells' Oldfield suonava da solo, uno per uno, una infinità di strumenti mentre in 'Orchestrion' ci sei tu e fondamentalmente un unico strumento (il famoso Disklaviers creato dalla Yamaha) che si occupa di suonare come un'unica orchestra...
Ecco, questa è davvero un'analogia che mi trova completamente d'accordo! Sì, un uomo ed un unico strumento intenti a fare musica autarchicamente: questo, in definitiva, è 'Orchestrion' ma anche 'Tubular Bells', 'Music Of My Mind' di Stevie Wonder e perfino 'New Chautauqua', un mio vecchio album solista del '79. Con una differenza sostanziale, però: in 'New Chautauqua', infatti, suonai tutte le chitarre da solo ma, all'epoca, mi fu impossibile riprodurlo dal vivo e portarlo in tournée. Questo fu molto frustrante per me perché quell'esperienza finì immediatamente quando quel disco uscì nei negozi. Con 'Orchestrion', invece, posso riprodurre tutto il materiale, sera dopo sera, di fronte al mio pubblico. E la cosa, credimi, mi appaga molto di più..."
Trovate qui l'intervista integrale.

Haitian Fight Song – Italian Jazz for Haiti

E’ all’insegna del comune amore per la musica jazz – da cui il titolo della manifestazione: Haitian Fight Song. Italian Jazz for Haiti, che rimanda al grintoso spirito del brano di Charles Mingus - che i volti più noti del jazz italiano si ritroveranno sulle scene d’importanti, generosi, teatri e club italiani, per una doppia maratona benefica, i cui proventi saranno interamente devoluti al Fondo Emergenze di Medici Senza Frontiere. I concerti e le jam session in calendario si terranno in due tranche, a pochi giorni di distanza l’una dall’altra: dal 31 gennaio al 2 febbraio a Milano, Genova, Brescia, Ferrara e Cordenons (PN) e dal 20 al 22 febbraio a Bologna, Roma, Napoli, Bari, Ancona, Pescara, Firenze, Cagliari, e ancora Torino.
Medici Senza Frontiere è la più grande organizzazione umanitaria indipendente di soccorso medico presente ad Haiti dal 1991, i suoi operatori sono intervenuti immediatamente dopo il terremoto operando in strutture di fortuna e curando più di 900 feriti nelle prime 24 ore. Il Fondo Emergenze è lo strumento cardine di MSF per poter essere immediatamente operativi e soccorrere le popolazioni vittime di catastrofi naturali, guerre, epidemie e carestie.
Il progetto nasce dall’intuizione quanto mai inattesa e quasi taciuta (se non fosse che, per fortuna anche nel caso d’iniziative come questa, “la gente mormora”, e non solo sul web) di Riccardo Fioravanti, contrabbassista jazz, decisamente poco avvezzo al mondo dei new media e – fino a qualche settimana fa - alle potenzialità di un mezzo come Facebook. Il suo post del 15 gennaio è infatti stato all’origine di un’istantanea catena di comunicazioni a carattere organizzativo, confluite in un programmazione musicale degna di un festival.
Tra i musicisti di ogni provenienza ed età, dai big del jazz agli emergenti, ad aver prontamente aderito - a titolo assolutamente gratuito – assieme agli organizzatori all’iniziativa: Bruno Cesselli, Gaetano Valli, Gaspare Pasini, Giorgio Zanier, Romano Todesco, Nevio Basso, Nevio Zaninotto, Lara Iacovini, Maria Ventura, Betty Vittori, Sandro Gibellini, Luciano Poli, Roberto Soggetti, Valerio Abeni, Angelo Peli, Marco Cremaschini, Enrico Rava, Aldo Zunino, Alfred Kramer, Andrea Pozza, Alessio Menconi (tbc), Luciano Milanese, Riccardo Zegna, Massimiliano Rolff, Giampaolo Casati, Luca Begonia, Francesco Bettini, Emanuele Ronchi, Riccardo Fioravanti, Antonio Faraò, Giovanni Falzone, Laura Fedele, Emilio Soana, Gabriele Comeglio, Marco Micheli, Massimo Colombo, Alfredo Ferrario, Giulio Visibelli, Stefano Dall'Ora, Sandro Cerino, Dario Faiella, Paolo Pellegatti, Mattia Cigalini, Andrea Dulbecco, Massimo Scoca,Carlo Morena, Diego Baiardi, Amedeo Bianchi, Mario Piacentini, Massimo Caracca, Daniela Panetta, Mariano Nocito, Paolo Favini, Riccardo Bianchi, Giancarlo Porro... e molti, molti altri ancora.
«Nonostante il profondo senso di lutto che tutti noi proviamo in momenti come questo, riflette Fioravanti, constatare che l’ideale umanitario alla base della nascita del jazz non è affatto morto apporta un senso, sebbene provvisorio e fievole, di speranza: l’adesione spontanea, e istantanea di colleghi e amici, musicisti e non, al progetto Haitian Fight Song – Italian Jazz For Haiti dimostra che i sentimenti di compassione, trasporto, devozione, dolore, rabbia, e fede sono pronti a risvegliarsi in ogni coscienza, ma non solo: a trasformarsi in musica per portare speranza, e quanto più sarà possibile anche risorse, alla gente colpita da calamita tremende, come quella che ha devastato Haiti quest’anno.
Troverete il calendario della manifestazione nella pagina di Facebook dell’evento, costantemente aggiornata con le nuove date dei concerti.

mercoledì 27 gennaio 2010

Nuovo album per Brad Mehldau

Il pianista Brad Mehldau sta per pubblicare il suo nuovo album che uscirà il prossimo 16 marzo per l'etichetta Nonesuch.
Il doppio album, intitolato Highway Rider, vede la seconda collaborazione del pianista con il produttore Jon Brion e presenta il trio di Mehldau, con il batterista Matt Chamberlain, il sassofonista Joshua Redman ed una orchestra da camera.

Europa Radio Jazz riprende a trasmettere via internet

EuropaRadio Jazz è stata fondata a Milano nel 1976 da Elda Botta e Sergio Leotta.
Dal 2009 trasmette in Webcasting con una identità ben precisa, che ieri come oggi la distingue da qualsiasi altra emittente.
Si tratta infatti di una radio specializzata ed il suo palinsesto giornaliero è dedicato esclusivamente alla musica Jazz ed alla grande musica americana anni '40/'50/'60.
Questa scelta di qualità è nata dalla volontà di combattere il dilagare di trasmissioni tutte inesorabilmente uguali, dal desiderio di portare avanti un discorso di informazione musicale e culturale per un pubblico che sa apprezzare un particolare ed esclusivo stile musicale, oltre che dall'amore per la buona musica.
Ecco così un modo per stabilire un contatto, fissare un rapporto ed identificare, attraverso EuropaRadio Jazz, persone di estrazione e ruoli diversi ma unite da solidi legami culturali ed apparentate da un particolare interesse per la musica.
Negli anni si è venuto formando un pubblico fedele, di fascia culturale medio/alta e di audience costante.
EuropaRadio Jazz ha potuto creare nel tempo un archivio di oltre 15.000 ore di repertorio musicale esclusivo e per lo più inedito, che non si può ascoltare sintonizzandosi su altre emittenti
Elda e Sergio si sono avvalsi del contributo dato dagli interventi "in diretta" ai microfoni di EuropaRadio Jazz da parte di grandi jazzmen presenti sulla scena internazionale e di critici, giornalisti, programmatori e tecnici tutti accomunati da una grande passione per la buona musica.
I brani che vengono proposti all'ascolto non sono messi in ordine casuale, ma sono frutto di una scelta pensata e ordinata, spesso accostando diverse interpretazioni dello stesso brano per dar modo agli ascoltatori di confrontare fra loro le diverse esecuzioni.
Un mix musicale intelligente, piacevole, rilassante e non interrotto dalla pubblicità.
Potete ascoltare EuropaRadio Jazz a questo link

lunedì 25 gennaio 2010

Veneto Jazz Winter

Tredicesima edizione di Veneto Jazz Winter, in programma da gennaio ad aprile nei migliori teatri del Veneto. La rassegna, realizzata in collaborazione con la Regione del Veneto e con il sostegno di Fondazione Antonveneta, main sponsor degli eventi di Veneto Jazz 2010, porta in scena maestri del jazz Made in Italy, artisti internazionali, nuove proposte, produzioni speciali per raccontare le diverse espressioni della musica afroamericana. Conegliano, Chioggia, Vicenza, San Giorgio delle Pertiche, Castelfranco Veneto, Quinto di Treviso, Mira, Mirano, Jesolo, le città del circuito, con un inatteso fuori programma (e fuori regione!): l’Orchestrion Tour di Pat Metheny, nella prima italiana di Bolzano (24 febbraio).
Con la direzione artistica di Giuseppe Mormile, Veneto Jazz Winter ospita due riconosciuti maestri italiani, i trombettisti Enrico Rava e Paolo Fresu. Il primo si presenta con un nuovo progetto che raccoglie quanto di meglio il jazz italiano abbia espresso negli ultimi anni. Con il Parco della Musica Jazz Lab, una formazione di otto elementi nata come laboratorio creativo, propone un omaggio a Gershwin (19 febbraio, Teatro Accademia, Conegliano). Paolo Fresu presenta invece il nuovo lavoro discografico pubblicato per ECM in compagnia di un altro grande, il chitarrista Ralph Towner, dove la musica acustica incontra minimalisticamente ed intelligentemente l’elettronica e l’effettistica (6 marzo, Teatro Accademia, Castelfranco Veneto).
Il tour Nightbook del celebre pianista Ludovico Einaudi farà tappa al Teatro Comunale di Vicenza (20 febbraio), accompagnato da una formazione d’archi, con le melodie, profondamente evocative e di grande impatto emotivo, che l’hanno consacrato come uno degli artisti più apprezzati della scena europea. E ancora il piano è protagonista negli spettacoli di Riccardo Arrighini che rilegge Vivaldi in chiave jazz (29 gennaio, Auditorium San Nicolò, Chioggia) e di Carlo Balzaretti e Enrico Intra in “Piani Diversi – Conversazioni in musica fra jazz e musica classica” accompagnati da un moderatore come Maurizio Franco (12 marzo, Auditorium San Nicolò, Chioggia).
Spazio ai compositori italiani come Remo Anzovino con il suo live che commenta sequenze cinematografiche (6 febbraio, Teatro Accademia, Conegliano) e Gegè Telesforo, maestro dello scat, con il suo nuovo disco “So Cool” (24 febbraio, Teatro Comunale, Mirano, concerto realizzato in collaborazione con Ubi Jazz).
Non mancano alcuni protagonisti della storia del jazz, come il contrabbassista Eddie Gomez in uno speciale omaggio a Bill Evans con il quale a lungo ha collaborato (9 aprile, Teatro Giardino, San Giorgio delle Pertiche) e lo storico sassofonista Phil Woods, nella sua carriera accanto a stelle come Gillespie e Monk (10 aprile,Teatro Vivaldi, Jesolo).
I virtuosismi manouche del chitarrista Bireli Lagrene, l’erede di Django Reinhardt, saranno in scena al Teatro Accademia di Conegliano (12 marzo), mentre l’ipnotico e travolgente batterista Hamid Drake presenta un nuovo capitolo del progetto Bindu (energia creativa), con tanto di rapper (5 febbraio, Teatro Villa dei Leoni, Mira).
Infine, grandi voci femminili per la prima rassegna organizzata all’Hotel BHR di Quinto di Treviso che ospiterà la potente soul singer Sarah Jane Morris accompagnata da due chitarre (13 febbraio), gli echi africani di Saba (27 marzo) e la “Janis Joplin del jazz” Térez Montcalm (1 aprile). Sarah Jane Morris e Saba saranno anche all’Auditorium di Chioggia rispettivamente il 12 febbraio e il 20 marzo.

Cent'anni fa nasceva Django Reinhardt

Si moltiplicano in tutto il mondo le celebrazioni per il centenario della nascita del grande chitarrista gitano Django Reinhardt.
Tra i tanti, apparsi nei giornali di tutto il mondo in questi giorni, vorrei segnalare l'ottimo articolo di Andrea Cavalcanti apparso su La Provincia di Como
"Era nato appunto in una roulotte il 23 gennaio di cento anni fa, una fredda notte invernale di Liberchies, in Belgio. E, anche quando divenne una star del jazz, continuò a rientrare tutte le sere nella sua roulotte.
Il mondo del jazz ricorda in questi giorni il centenario della nascita di colui che fu il padre del gipsy jazz, il primo ad avere l’idea di accostare gli accordi del jazz con i ritmi della tradizione gitana. Il solo europeo che seppe affermarsi tra tanti americani, Miles Davis, Duke Ellington, John Coltrane o ancora il grande Louis Armstrong"

Non meno interessante il ricordo di Tom Cole sul sito della NPR, dove è anche possibile ascoltare alcuni dei più famosi successi di Reinhardt:
"The word "genius" gets thrown around a lot in reference to artists and musicians — sometimes correctly, sometimes a little overzealously. But if it applies to anyone, it's Django Reinhardt. With no formal training, the Roma guitarist created a new style of music in the 1930s and '40s that came to be dubbed "gypsy jazz." His playing was at times joyous, fierce and lyrical, and his intensity was such that he's one of the few European musicians to exert a serious influence on the American art form of jazz."

Dalla Germania arriva il ricordo di John Laurenson/Louisa Schaefer sul sito della Deutche Welle:
"While masses of Roma and Sinti were murdered by the Nazis, Django managed to survive World War II in Paris, reportedly enjoying the protection of a Luftwaffe officer who admired his musical talents.
During his career, Reinhardt - who favored the unusual Selmer-Maccaferri guitar - played with jazz greats Coleman Hawkins, Louis Armstrong and Dizzy Gillespie, among others. Countless other musicians have named Reinhardt as having a major impact on their work"

Dall'Inghilterra infine arriva un bell'articolo sul edizione on-line del Guardian:
"But it's Reinhardt's legacy that suggests he is the world's most influential pre-rock'n'roll guitarist, with everyone from Les Paul to BB King, Carlos Santana to Chet Atkins, Black Sabbath to the Libertines name-checking him and/or covering him. Hendrix named his Band of Gypsies in Reinhardt's honour, while Reinhardt's music has scored dozens of films and his photo sits on the walls of many Romany houses today (biographer Michael Pregni says he is "a cultural hero for a people with few heroes"). Reinhardt even has a planet named after him – 94291 Django. His life of wine, women and song is certainly one worth reading."

venerdì 22 gennaio 2010

Clark Terry riceverà il premio Grammy alla carriera

Il leggendario trombettista ormai quasi novantenne Clark Terry ricevera il premio Grammy alla carriera in una cerimonia che si terrà il prossimo 31 gennaio allo Staples Center di Los Angeles che sarà trasmessa dal vivo dalla CBS.

Dal sito dello stesso trombettista: "This year's honorees are a prestigious group of diverse and prominent creators who have contributed some of the most distinguished and influential recordings," said Recording Academy President/CEO Neil Portnow. "Their outstanding accomplishments and passion for their craft have created a timeless legacy that has positively affected multiple generations, and will continue to influence generations to come. It is an honor and privilege to recognize such talented individuals who have had and will continue to have such an influence in both our culture and the music industry."

Video del concerto di Lee Konitz al Village Vanguard

La Radio Pubblica Americana NPR in collaborazione con l'emittente radiofonica WBGO ha trasmesso martedì notte in diretta il concerto del trio del leggendario altosassofonista Lee Konitz dal mitico Village Vanguard di New York, accompagnato per l'occasione dal pianista Dan Tepfer e dal batterista Matt Wilson.

Il concerto è stata una rara occasione per ascoltare l'ottantaduenne Konitz, in ottima forma, suonare una meravigliosa raccolta di standard.

Come si legge sul sito della NPR: "Nobody knows for sure which tunes the venerable alto saxophonist Lee Konitz had planned for his recent visit to the Village Vanguard — probably because he doesn't plan his sets much these days. In recent years, he's become fond of a certain game: Somebody in the band starts a jazz standard, and everyone else joins in once they figure out what it is. Sometimes the music takes on another sort of controlled anarchy, in which freely improvised chord progressions structure the proceedings".

Sullo stesso sito della NPR è possibile ascoltare in streaming il concerto o addirittura scaricarlo in formato MP3

Nel nostro sito è possibile anche vedere il concerto integrale.

lunedì 18 gennaio 2010

Pino Russo a Torino

Trae ispirazione dal brano “Silence” di Charlie Haden lo speciale concerto in solo del chitarrista Pino Russo che si terrà al Magazzino di Gilgamesh il 21 gennaio 2010.
Atmosfere jazz dunque ma non solo, con un repertorio che presenta grosse e importanti novità, per un artista dalla “Grande tecnica (…) gusto raffinato ed elegante, perfetta conoscenza di quanto la chitarra abbia saputo esprimere in campo jazzistico, nessuna voglia di stupire ma solo l’urgenza di comunicare attraverso la musica”. (Gerlando Gatto)
Docente al Conservatorio “Antonio Vivaldi” di Alessandria e al Centro Jazz di Torino, ha recentemente vinto, tra gli altri, il premio “Mimmo Mancinelli” come miglior chitarrista al Premio Internazionale Massimo Urbani 2009.
Il concerto avrà luogo giovedì 21 gennaio 2010 alle 22.00 presso Il Magazzino di Gilgamesh p.za Moncenisio 13/b - Torino - Tel 011.749280
10 euro - ingresso e prima consumazione
Per informazioni:
E-mail: concertando.to@gmail.com
Web: www.myspace.com/pinorussojazz

E' morto Bruno De Filippi

La Redazione online del Corriere della Sera ricorda Bruno De Filippi il grande chitarrista e armonicista morto l'altro ieri all'età di 80 anni.
Nella sua lunga e prestigiosa carriera Bruno de Filippi ha collaborato con i più importanti artisti del panorama jazzistico internazionale, quali Louis Armstrong, Gerry Mulligan, Astor Piazzolla, Lee Konitz, Barney Kessel, Lionel Hampton e Bud Shank, per nominarne alcuni, e con i più noti jazzisti italiani, tra i quali citiamo Franco Cerri, Enrico Intra, Renato Sellani e Tullio De Piscopo.

Il centenario della nascita di Django Reinhardt

Nelle celebrazioni per il centenario della nascita di Django Reinhardt si moltiplicano, concerti, manifestazioni, pubblicazioni ed articoli di giornali, voglio segnalare il magnifico articolo di Giordano Montecchi sul'Unità on line di oggi.
"Eric Hobsbawm, che nascosto dietro lo pseudonimo di Francis Newton nel 1959 pubblicava The Jazz Scene, magnifica storia del suo oggetto amato. Dice Hobsbawm: «è significativo che Reinhardt sia fino ad ora il solo europeo che abbia conquistato un posto nell’Olimpo del jazz... ed è significativo che si tratti di uno zingaro». Perché insistere su quel «significativo»? Perché un grande storico come Hobsbawm aveva capito che il destino del jazz non era quello di essere solo la musica dei neri. Il jazz era l’annuncio che una nuova musica alzava la voce: la musica di quelli che il «primo mondo» ha sempre ignorato o odiato. Django è storia di adesso."
Da non perdere.

Paradiso Jazz 2010

Con il suo unico concerto italiano, in esclusiva per Paradiso Jazz 2010, il pianista Benny Green, in arrivo da San Francisco, inaugura giovedì 28 gennaio con il suo trio l’attesa terza edizione della rassegna jazz ospitata dal locale di San Lazzaro di Savena (Bologna).
I concerti sono stati presentati oggi nella sede della Provincia di Bologna, con la partecipazione, tra gli altri, degli assessori alla Cultura di Regione Alberto Ronchi, Provincia Maura Pozzati e Comune di San Lazzaro Roberta Ballotta. Ronchi, commentando l’attività del circolo Paradiso, ha parlato di “una piccola scommessa vinta, quella di una rassegna ben inserita nella più complessiva programmazione jazzistica nel bolognese, rinata negli ultimi anni anche grazie agli impulsi trasmessi da scelte di politica culturale della Regione”. “In un’epoca di scarsità di risorse – ha aggiunte Ronchi – è fondamentale ottimizzare e incentivare il rapporto tra le istituzioni e il vasto mondo professionale che si occupa di cultura, tutto a vantaggio di un modello culturale che può dare ancora di più”.
Green, che aprirà la serie, è uno dei più brillanti, virtuosi e spettacolari pianisti del panorama statunitense, vincitore del premio Glenn Gould International Protégé assegnatogli nel 1993 da Oscar Peterson, ha suonato a lungo con The Jazz Messenger di Art Blakey, con le cantanti Betty Carter e Diana Krall e tra le sue molte incisioni ha realizzato “Oscar & Benny” con lo stesso Peterson.
Il secondo concerto, giovedì 11 febbraio, offre l’occasione di ascoltare un grande maestro del sassofono, Jerry Bergonzi in quartetto, il cui stile rappresenta un momento centrale tra la tradizione e la personale ricerca.
Con il Jesse Davis Quartet, giovedì 25 febbraio, vibreranno le energie del neo-bop più travolgente e col sax del leader, si esibirannostraordinari strumentisti come Alvin Queen alla batteria, Reggie Johnson al contrabbasso e Andrea Pozza, talento del pianismo italiano.
Già ospite con Kenny Barron nell’edizione di Paradiso Jazz dello scorso anno, torna come leader l’eccellente batterista cubano Francisco Mela che, giovedì 11 marzo, proporrà un intrigante mix tra tradizione afroamericana e caraibica: ospite del suo trio la diciassettenne sassofonista e cantante Grace Kelly, che ha già al suo attivo registrazioni e concerti con musicisti del calibro di Dave Brubeck, Wynton Marsalis e Lee Konitz.
Il quinto concerto, giovedì 25 marzo, vedrà come protagonista l’affascinante vibrafono di Mike Mainieri con i Northen Lights. Mainieri, già leader degli Steps Ahead, è uno degli indiscussi maestri del suo strumento.
Paradiso Jazz 2010, la cui direzione artistica è a cura del flautista Marco Coppi, propone quindi un ventaglio ampio di stili e percorsi musicali a cui si aggiunge da quest’anno, come formazioni spalla, l’esibizione di musicisti del bolognese. Un’opportunità per il pubblico di Paradiso Jazz di conoscere nuove produzioni musicali nostrane e un’opportunità per gli artisti di proporre attraverso una manifestazione consolidata percorsi musicali originali.
Anche quest’anno il costo di ingresso sarà molto contenuto grazie anche al contributo dell’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna e del Comune di San Lazzaro a cui si aggiunge il patrocinio della Provincia di Bologna: 14 euro il biglietto unico (studenti 11 euro). Come sempre sarà possibile prenotarsi per gustare, prima dei concerti, l’ottima gastronomia locale.
Per informazioni consultare il sito del Circolo Arci San Lazzaro

sabato 16 gennaio 2010

Top Jazz 2009

Lunedì 18 gennaio la sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica, di Roma ospita la cerimonia di premiazione del Top Jazz, il più prestigioso referendum italiano indetto dalla rivista Musica Jazz, giunto al suo ventisettesimo anno di vita. I vincitori si esibiranno nel corso della serata.
Un nutrito pool di critici, giornalisti e esperti del settore in veste di giurati hanno espresso anche quest’anno attraverso una votazione le loro preferenze sui migliori dischi e musicisti jazz dell’anno. Così una premiazione si trasformerà in un grande evento jazz nel quale saranno assegnati i premi ai musicisti più votati nelle seguenti categorie:
CD DELL’ANNO ex aequo “Stunt” di Fabrizio Bosso e Antonello Salis e “New York Days” di Enrico Rava;
MUSICISTA DELL’ANNO Enrico Rava;
GRUPPO Gianluca Petrella Cosmic Band;
NUOVO TALENTO Luca Aquino;
COMPOSITORE/ARRANGIATORE Dino Betti van der Noot;
OTTONI Fabrizio Bosso;
ANCE Francesco Bearzatti;
PIANO/CHITARRA Dado Moroni;
BASSO/BATTERIA Roberto Gatto;
VOCE/MISCELLANEA Maria Pia De Vito.
A questi musicisti si aggiungerà il contrabbassista Paolino Dalla Porta. Una serata che rappresenta lo stato dell’arte del jazz italiano oggi riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo.
Informazioni sul sito dell'Auditorium.

venerdì 15 gennaio 2010

E' morto il batterista Ed Thigpen

È morto a Copenaghen all'età di 79 anni. il batterista Ed Thigpen, noto per aver lavorato con stelle quali Ella Fitzgerald, Dinah Washington ed Oscar Peterson.
Nato il 28 dicembre 1930, Edmund Leonard Thigpen perse la madre quando era ancora adolescente e quindi si trasferì a St. Louis con il padre, Ben, che in quel periodo lavorava come batterista nella Andy Kirk Orchestra.

Nel 1951, Ed, anche lui giovane musicista jazz in erba si trasferì a New York per dare una svolta alla sua carriera.

La sua carriera professionale iniziò con la band di Cootie Williams' ma poco dopo venne arruolato nell'esercito, e spedito a combattere nella guerra di Corea tra il 1951 ed il 1953.

Tornato a New York, ben presto si affermò come uno dei batteristi emergenti di jazz ed iniziò a suonare e registrare con grandi personaggi del jazz.

La sua più nota collaborazione fu certamente quella dal 1959 al 1966, nel trio di Oscar Peterson con il quale registrò decine di album, mentre nella sua carriera solista i suoi album principali furono Out of the Storm, The Element of Swing, It's Entertainment e Mr. Taste.

Dopo essersi trasferito a Copenhagen nel 1972, Thigpen diventò il batterista di riferimento per numerosi artisti americani in toruneè in Europa
.
E' stato anche un apprezzato insegnante in tutta Europa e ha dato seminari presso università americane quando i suoi tour lo riportatavano a casa. Egli è stato un grande maestro nell'uso delle spazzole ed al proposito ha scritto un celebre libro intitolato The Sound of Brushes. Inoltre ha scritto molto su numerosi argomenti riguardanti la batteria jazz, in libri quali Talking Drums, Rhythm Analysis and Basic Coordination e Rhythm Brought to Life.

giovedì 14 gennaio 2010

Vijay Iyer - Historicity

E' certamente l'artista rivelazione dell'anno, il pianista indo-americano Vijay Iyer, che grazie al suo superpremiato album in trio Historicity, acclamato da numerose riviste specializzate come miglior album dell'anno, oltre ad aver colpito favorevolvente la critica ha anche ottenuto una grande accoglienza da parte del pubblico.
Per quanto mi riguarda devo dire che al primo ascolto Historicity mi ha certamente convinto, grazie ad una sapiente scelta di pezzi, come si conviene ad un album di jazz moderno, che alterna 4 pezzi originali con sei cover che svariano dal jazz al pop ed al rock, di artisti che vanno da Stevie Wonder a Andrew Hill, da Ronnie Foster a Julius Hemphill, da MIA fino a Leonard Bernstein; ad uno splendido lavoro di gruppo che si avvale oltre che dal pianista anche di una ottima ritmica composta dal bassista Stephan Crumpe e dal batterista Marcus Gilmore, e sopratutto all'eccellente capacità di Iyer di consegnare una musica allo stesso tempo celebrale e passionale, intricata ed a volte ostica ma allo stesso tempo ricca di swing, mostrando influenze che svariano da Keith Jarrett a Chick Corea a Herbie Hancock e McCoy Tyner.
Iyer mostra una tecnica strabiliante nel sapersi adeguare ai contesti più diversi; ad esempio mostrando grande virtusosimo nel esaltante assolo su Smokestack, o una grande capacità percussiva nella stupenda cover del classico hip-hop Galang o in Big Brother di Stevie Wonder, o ancora un playing estremamente tenero e delicato nel classico Somewhere di Bernstein.
Ritengo quindi il successo di questo album estremamente meritato ed al proposito ho trovato molto convincente il commento dato all'album dal critico Jacob Teichroew per il sito About.com Guide:
"Historicity, while compositionally tempered, is uncompromising in terms of rigor, and therefore a must-have for seekers of forward-thinking jazz. Also, in a period during which innovative music is thriving, but when debates rage about “Accessibility” and the survival of jazz, Historicity provides a model for the type of music that will continue to challenge while simultaneously inviting a fresh audience."

mercoledì 13 gennaio 2010

International Jazz Master in Tecniche dell’Improvvisazione a Siena

Grandi artisti nella doppia veste di musicisti e di insegnanti, che partecipano ad una intensa quattro giorni dell'In.JaM, l'International Jazz Master in Tecniche dell’Improvvisazione, corso organizzato dalla Fondazione Siena Jazz, che si apre mercoledì 13 gennaio nella aule della Fortezza Medicea con il sostegno della Fondazione Monte dei Paschi di Siena e degli Enti soci fondatori: il Comune di Siena, la Provincia di Siena ed l'Associazione Jazzistica senese.

Giovedì 14 gennaio, alle ore 21,30, prende il via il calendario delle esibizioni serali che si svolgono ad ingresso libero all'Enoteca Italiana di Siena. E' il modo per assistere alle grandi performance di veri e propri “mostri sacri” del jazz americano, accanto alle nuove promesse della musica europea ed italiana. Si comincia giovedì con il gruppo capitanato dal grande trombettista Eddie Herderson. Con lui ci saranno anche Andrea Catagnoli (sax alto), Francesco Di Giulio (trombone), Giulio Angori (contrabbasso) e Michele Salgarello (batteria).
Salirà poi sul palco il gruppo di Achille Succi, con Pasquale Calò (sax tenore), Antonio Loffredo (chitarra), Valerio Silvestro (pianoforte), Piero Spitilli (contrabbasso) e Giuseppe Sardina (batteria). La terza esibizione della serata vedrà come protagonista il gruppo del contrabbassista Pietro Leveratto. Gli altri sono Vittorio Sabelli (clarinetto e sax alto), Francesca Petrolo (trombone), Fausto Ferraiuolo (pianoforte), Federico Carnevali (chitarra) e Dario Mazzucco (batteria).


Altro grande appuntamento per venerdì 15 gennaio, sempre alle ore 21,30 all'Enoteca Italiana, con la presenza di ben quattro gruppi guidati da altrettante stelle del jazz. La serata sarà aperta dal gruppo del contrabbassista Eddie Gomez. Lo accompagneranno Flavio Dapiran alla tromba, Federico Lacerna al sax alto, Giacomo Ancillotto alla chitarra, Vincenzo Danise al pianoforte e Ermanno Baron alla batteria. Spazio poi al pianoforte del grande Don Friedman: con lui sul palco Vincenzo Saetta (sax alto), Francesco Fratini (tromba), Cristiano Da Ros (contrabbasso) e Stefano Costanzo (batteria). Grande attenzione anche per il terzo gruppo capitanato dal pianista Aaron Goldberg con “special guest” il sax di Pietro Tonolo. Con loro Mirco Rubegni (tromba), Fiorenzo Bodrato (contrabbasso) e Tommaso Cappellato (batteria). L'ultimo gruppo della serata avrà come protagonista il batterista Eric Harland con Federico Pascucci al sax alto, Alessandro Tedesco al trombone, Marcello Giannini alla chitarra, Eugenio Corsaro al pianoforte, Andrea Lamacchia al contrabbasso.

I concerti si concludono sabato 16 gennaio: il primo gruppo che salirà sul palco sarà quello del batterista Roberto Gatto, con Humberto Amesquita (trombone), Gianpiero Lobello (tromba), Francesco Negro (pianoforte) e Graziano Brufani (contrabbasso). Spazio poi alle performance del chitarrista Kurt Rosenwinkel che guiderà Silvio Bernardi al trombone, Antonio Gallucci al sax tenore, Igor Legari al contrabbasso e Simone Tecla alla batteria. Il terzo gruppo sarà guidato dal trombonista Gianluca Petrella. Con lui Stefano Tommaselli (sax alto), Andrea Lagi (tromba), Michele Francesconi (pianoforte), Stefano Cappa (basso) e Lorenzo Capello (batteria).

Le occasioni di questi irripetibili concerti sono offerti dall'International Jazz Master, che prevede un numero chiuso di allievi, con un massimo di cinque per classe di strumento. Si tratta di un Corso di eccellenza riservato a giovani artisti con esperienza professionale o semiprofessionale di primo ordine. Musicisti selezionati prima con una pre-selezione con presentazione di CD live, poi con un’audizione dal vivo che ne accertasse l’elevata qualità musicale acquisita.

Si tratta di un'assoluta novità per l'Europa, con un formato innovativo che permette ai partecipanti di perfezionare ed approfondire ulteriormente le proprie competenze strumentali e la tecnica dell’improvvisazione con lezioni individuali e di gruppo.

lunedì 11 gennaio 2010

National Endowment for the Arts premia i Jazz Master del 2010

La WBGO Jazz 88.3FM trasmetterà il prossimo mercoledì 13 gennaio alle ore 1,30 la cerimonia di premiazione ed i concerti del prestigioso NEA Jazz Masters del 2010, che si terrà al Lincoln Center di New York.
Il concerto presenterà la Jazz at Lincoln Center Orchestra con Wynton Marsalis in un programma dedicato alla musica dei musicisti premiati. Alla LCJO si uniranno alcuni dei musicisti premiati quali Muhal Richard Abrams, Bill Holman, Annie Ross e Cedar Walton, inoltre ci saranno concerti di Kenny Barron al piano solo e di Yusef Lateef con il percussionista Adam Pudolph.
Il produttore, manager e critico George Avakian riceverà il A.B. Spellman NEA Jazz Masters Award for Jazz Advocacy.
Per ascoltare il concerto in diretta, mercoledì, clicca qui

venerdì 8 gennaio 2010

I risultati del Village Voice Jazz Critics' Poll 2009

La prestigiosa rivista newyorkese Village Voice ha da poco premiato i migliori dischi dell'anno con l'annuale Jazz Critics' Poll, che per il 2009 ha premiato lo splendido ed acclamatissimo Historicity del pianista indo-americano Vijay Iyer, che ha battuto This Brings UsTo, Volume 1 di Henry Threadgill e Folk Art della nuova formazione US Five del sassofonista Joe Lovano.
L'importante sondaggio ha anche premiato l'album The Complete Decca Recordings 1935–1946 di Louis Armstrong come miglior Jazz Reissue of the Year, quindi In a Dream di Gretchen Parlato come Best Vocal Album, Infernal Machines della Darcy James Argue's Secret Society come Best Debut e Esta Plena di Miguel Zenón come Best Latin.
Sul sito della rivista trovate l'elenco di tutti i dischi premiati.


A Sondrio ""Omaggio a Benny Goodman"

Il Circolo Musicale CID di Sondrio con il Patrocinio degli Assessorati alla Cultura di Regione, Provincia, Comunità Montana, Comune di Sondrio per la 49a Stagione Concertistica 2009/2010 lunedì 18 gennaio alle ore 21 presso l'Auditorium Torelli e in collaborazione con Credito Valtellinese, nella serie "Per il grande jazz" presenta:

"WAITIN' FOR BENNY" - OMAGGIO A BENNY GOODMAN

Mauro Negri clarinetto
Andrea Dulbecco vibrafono
Paolo Birro pianoforte
Mauro Beggio batteria

Il quartetto nasce con l'intento di omaggiare una delle più prestigiose formazioni di tutta la storia del jazz: il quartetto di Benny Goodman, riproponendone l'organico originale (clarinetto, vibrafono, pianoforte e batteria). A questo progetto partecipano quattro musicisti che sono considerati fra i più rappresentativi dei loro rispettivi strumenti sulla scena italiana.
Il programma verte, oltre che su brani del repertorio del quartetto di Goodman eseguiti in maniera non didascalica, anche su composizioni originali. Attraverso queste ultime l'intento è di proporre agli ascoltatori un omaggio alla figura di un Goodman attento non solo alle forme del jazz più popolare, ma interessato e profondamente inserito nel mondo della musica contemporanea del suo tempo, come le collaborazioni con Bartok e Stravinskij testimoniano.

Benvenuti

Cari amici, nasce il blog di Jazz in rete, il sito dedicato alla nostra meravigliosa musica che in oltre un anno di vita, mi ha dato più di una soddisfazione, raccogliendo un pubblico che, seppur di nicchia, si è mostrato sempre fedele e affezionato.
Come alcuni di voi si saranno accorti, il sito, a causa dei miei molteplici impegni lavorativi, non è più aggiornato da un pò di tempo, ma adesso, grazie sopratutto all'incoraggiamento ricevuto da tanti di voi che mi hanno incitato ad andare avanti, ho capito che è giunto il momento di ricominciare.
Il nuovo Jazz in rete sarà un sito notevolmente diverso da quello che era prima, rafforzando la sua funzione originaria di contenitore di varie cose jazzistiche presenti in rete.
Questo blog invece avrà una funzione complementare ed integrativa del sito, nel quale troveranno spazio, notizie, articoli, recensioni ecc... che non saranno inserite nel sito.
Spero quindi di riuscire creare uno spazio che possa essere stimolante e ricco di utili informazioni per i lettori e che invogli il maggior numero di voi a pubblicare dei commenti interessanti e di un certo livello.
Grazie a tutti e a presto.