giovedì 1 aprile 2010

Ancora su Nicola Arigliano

Ecco come i siti dei principali quotidiani italiani, con grande rilievo, hanno celebrato la morte del grande Nicola Arigliano.
La Repubblica con un articolo di Gino Castaldo:
Era uno di quei grandi signori della canzone che col passo felpato del buon gusto e l'ironia stralunata di un meridionale viveur, porgeva le sue canzoni come un piatto prelibato da consumare con particolare godimento. Nicola Arigliano era fondamentalmente un cantante jazz prestato alla canzone, quindi un crooner, e pochi in Italia sono stati bravi come lui, quando uscì dal nebbioso mondo dei locali notturni (fine anni Cinquanta) e approdò in televisione sull'onda di uno swing lieve ed elegante, con canzoni tipo I sing ammore, o I love you forestiera, in quel tipico vezzo dell'epoca che amava i titoli in doppia lingua.
Tra queste infilò subito Amorevole, un gioiello assoluto, dove meglio poteva esprimere quella carezza dei sensi da provetto crooner (da noi si definivano "cantanti confidenziali") e un timbro straordinario, e quella rimane forse il suo capolavoro assoluto. Ma nel frattempo era anche diventato un popolare beniamino televisivo, a fianco di Mina, Luttazzi e degli altri eroi della tv de primi anni Sessanta, grazie anche al fatto che era un personaggio, ironico e surreale, decisamente simpatico, con una parlata tutta sua, ai limiti dello slang jazzistico e del dialetto pugliese....
Anche il Sole 24ore ha un suo omaggio:
Musica, tv, cinema e anche la pubblicità: Nicola Arigliano, morto questa notte a 87 anni, ha sperimentato molte forme artistiche nella sua vita in obbedienza ai dettami del jazz, il suo grande amore. Nato a Squinzano, in provincia di Lecce, il 6 dicembre 1923, a 11 anni scappa di casa e va a Milano dove inizia a cantare. Suona sax, batteria e contrabbasso, i primi due strumenti li porta eccentricamente in una cesta in cui ci sono anche gli abiti di scena. Notato dal critico Marshall Brown viene invitato a partecipare al Festival di Newport, poi si trasferisce a Roma dove inizia la sua carriera di cantante-pianista-entertainer tuttofare....
Neanche il sito della Stampa di oggi, manca di celebrare il grande artista scomparso:
È morto questa notte intorno alla mezzanotte Nicola Arigliano. Il cantante, 87 anni, era originario di Squinzano, sempre in provincia di Lecce, dove era nato il 6 dicembre 1923. Tra i maggiori successi di una lunga carriera divisa tra il jazz e le apparizioni in tv, "Un giorno ti dirò", "Amorevole", "I sing ammore", "My wonderful bambina", "I love you forestiera", "Arrivederci". Era anche diventato un volto voto per lo spot del digestivo Antonetto.
Nel 1958 partecipò a "Canzonissima" e, successivamente, si fece notare in un programma televisivo dal titolo "Sentimentale", condotto da Lelio Luttazzi, al quale partecipava come ospite fisso, insieme a Mina. L’omonima sigla diventò un disco di successo, inciso da entrambi i cantanti in due versioni differenti.
«Per noi ragazzi del jazz degli anni Cinquanta era un idolo non solo perchè cantava lo swing ma anche perchè lo faceva con molta ironia: era il re dello swing e dell’ironia», ricorda Renzo Arbore....
Molto bello è il ricordo pubblicato sul Messaggero:
Nicola Arigliano ha trasformato in precetto di vita il celebre titolo di Duke Ellington: "It don't mean a thing if ain't got that swing", non vuol dire niente se non ha swing. Nel 2005, a 82 anni, con la sua tagliente ironia, è entrato nella storia del festival di Sanremo come il più anziano cantante in gara con "Colpevole". La sala stampa gli assegnò il premio della critica e un'interminabile standing ovation piena di affetto. Lui accettò il tutto come se si trattasse di un errore. Un uomo divertente e intelligente, Nicola Arigliano, che per realizzare i suoi sogni di jazz emigrò a Milano: dopo una lunga gavetta e l'inevitabile trafila di canzoni napoletane, nel 1956 incise il suo primo disco importante: "Simpatica", firmato da Kramer, Garinei e Giovannini. Nel 1952, però, grazie al critico Marshall Brown che l'aveva sentito cantare in un locale, aveva partecipato al festival jazz di Newport, allora il più importante del mondo. Trasferitosi a Roma, inizia una carriera di cantante-pianista-entertainer comico in tv: nel 1958 partecipa a "Canzonissima" e si mette in luce grazie a "Sentimentale", un programma condotto da Lelio Luttazzi, dove faceva l'ospite fisso insieme a Mina. Proprio il brano della sigla, che ha lo stesso titolo della trasmissione, è uno dei suoi primi successi....
Ed infine una citazione merita anche l'articolo pubblicato sul Tempo:
«Salutame 'a soreta» era il modo con cui Nicola (che per l'occasione voleva essere chiamato Pasquale) apostrofava gli amici e tutti coloro che lo seguivano da anni. Un modo come un altro per manifestare affetto. I suoi numerosissimi amici e sostenitori. Nicola Arigliano li ha lasciati definitivamente ieri. Aveva 86 anni e da quattro era tornato in Puglia dalle sue parti. Colpito da un grave ictus, ha trascorso questo tempo in un centro specializzato a Calimera, in provincia di Lecce. Proprio da lì, esattamente da Squinzano, era partito alla fine della guerra, in cerca di fortuna come artista ma disposto a fare tutti i mestieri. Li fece tutti, compresi quelli più improbabili (fattorino, guardiano notturno, panettiere, impiegato del catasto) ma sempre con l'idea, di sfondare prima o poi nel mondo dello spettacolo....

1 commento:

  1. Addio, grande, vecchio Nicola. T'ho ammirato come artista, t'ho stimato come un padre
    Fausto Daco

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