giovedì 1 aprile 2010

Nasce Carish Jazz

Il gruppo Carisch leader nell’editoria, produzione e distribuzione di musica stampata, strumenti musicali ed audio, annuncia in questi giorni la nascita di una nuova raccolta dedicata a rinomati musicisti del panorama jazz italiano ed internazionale.
Carisch Jazz rappresenta un bellissimo percorso nella musica attraverso le note dei grandi jazzisti contemporanei. Un racconto sulla musica di ogni autore, cercando di renderla un piacevole e ‘gustoso’ viaggio per il lettore, anche nello sfogliare le pagine iniziando dalla copertina e concludendo con la firma del musicista, come a rappresentare una sorta di timbro di approvazione.
La collana, curata da Monica Manetti - da anni collaboratrice di Stefano Bollani - è stata ideata e realizzata da Carisch con particolare attenzione ai dettagli, a partire dalle copertine, che sono tratte da opere realizzate da una giovane disegnatrice di talento.
Ogni volume è dedicato ad un musicista e alla sua musica e contiene una presentazione introduttiva dell’artista con appunti sulla sua attività e sulle scelte inserite nella pubblicazione. All’interno si trovano le partiture musicali più rappresentative, selezionate e commentate dal musicista stesso, al fine di trasmettere al meglio il “sapore” delle sue composizioni. Gli spartiti sono corredati da annotazioni e riferimenti ai brani e ai dischi da quali sono tratti, nonché da immagini, aneddoti e frammenti di manoscritti.
Le pubblicazioni sono tutte bilingue e la traduzione in inglese è di Victor Parchetti Beard, raffinato traduttore di testi d’arte.
I primi tre volumi Carisch Jazz sono dedicati a Stefano Bollani, Enzo Pietropaoli (10 composizioni per quartetti d’archi) e Mirko Guerrini.
Sul sito www.milanoweb.com, è stata pubblicata una intervista a Stefano Bollani ed Enzo Pietropaoli, che ci presentano la nuova collana:
Allora Stefano, cosa ci racconti del volume dedicato alla tua figura artistica?
"Beh, come primo obbiettivo, quando la Carish mi ha fatto questa proposta, mi sono innanzitutto posto il problema di cosa metterci dentro (sorride, ndr)... Non volevo una completa trascrizione di tutta la musica che appare nei miei dischi e così ho optato per una collezione di arrangiamenti esclusivamente per 'pianoforte solo'. Trovo che questo volume sia rivolto, non tanto a quelli che fanno jazz, ma soprattutto a quei musicisti classici che, per loro formazione, non sanno improvvisare con le note. Diciamo che, leggendo questi spartiti, si parte da un qualcosa per poi andare altrove..."
E nel tuo caso, Enzo?
"Io, invece che rileggere alcuni miei brani, ho deciso di recuperare dieci composizioni tratte da un mio vecchio album del '91 inciso assieme ad Enrico Rava con l'ausilio di un quartetto d'archi. Quel disco si chiamava 'TO...' e in quel caso fui accompagnato dall'Insieme Strumentale di Roma formato da Giorgio Sasso, Lorenzo Collito, Francesco Fiore e Francesco Sorrentino. Bei tempi, se ci ripenso..."
L'intervista integrale si può leggere a questo link.

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