martedì 27 aprile 2010

Franco D'Andrea New Quartet a Mira (VE)

Franco D'Andrea, da oltre quarant'anni protagonista assoluto del jazz italiano, sarà per la prima volta ospite della rassegna "JAM" venerdì 30 aprile, con un atteso concerto in quartetto al Teatro di Villa dei Leoni. Il pianista, nato nel 1941 a Merano ma milanese d'adozione, ha alle spalle numerosissime incisioni in qualità di leader, alcune delle quali ritenute dalla critica pietre miliari del jazz europeo. D'Andrea, pur essendo uno specialista del piano-solo, ha nel quartetto la formazione forse prediletta. Anzi, si potrebbe dire, senza timore di essere smentiti, che quello di Franco D'Andrea è, da trent'anni a questa parte, il quartetto più importante del jazz italiano.
Chi vorrà ammirarne l'ultima formazione, non dovrà quindi farsi sfuggire il concerto di Mira del 30 aprile, che costituisce anche l'evento clou del calendario di "JAM 2010".
Per l'occasione il pianista sarà accompagnato da Andrea Ayassot (sax contralto e soprano), Aldo Mella (contrabbasso), Zeno De Rossi (batteria)
Franco D'Andrea rappresenta davvero un pezzo importante di storia del jazz italiano. Nato a Merano ma cresciuto a Milano, trova la sua piena maturazione artistica frequentando alla fine degli anni '60 la scena jazzistica romana, in quegli anni molto viva. Forma il suo primo gruppo nel 1969, il Modern Art Trio, formazione per quegli anni rivoluzionaria, che lo vede affiancato a Bruno Tommaso, contrabbasso, e Franco Tonani, batteria. Accompagna in quel periodo anche il sassofonista argentino Gato Barbieri. Ma il grande successo arriva con il gruppo Perigeo, il più importante gruppo di jazz-rock italiano, che lo vede sperimentare suoni elettrici e ritmi funky di derivazione davisiana a fianco di Claudio Fasoli, Giovanni Tommaso e Bruno Biriaco. Al quartetto si aggiunge poi il chitarrista Tony Sidney. Il gruppo, che s'ispira anche ai Weather Report, si scioglie nel 1977, all'apice del successo. Da allora in avanti D'Andrea suonerà esclusivamente il pianoforte acustico ed abbandonerà qualsiasi sperimentazione elettronica.
Gli anni '80 sono gli anni della consacrazione del pianista meranese come uno dei protagonisti assoluti della scena jazzistica italiana. Fioccano da allora le incisioni come leader, alla testa di proprie formazioni od in piano-solo. Proprio nel 1981 fonda il suo primo importante quartetto, che segna profondamente il suo percorso artistico durante tutto il decennio. Sono al suo fianco i giovani Tino Tracanna, sassofoni, Attilio Zanchi, contrabbasso, ed il veterano batterista Gianni Cazzola. Franco D'Andrea nel 1989 viene quindi invitato a partecipare ad un quartetto "stellare", completato da Enrico Rava, Miroslav Vitous e Daniel Humair. Ma "Quatre", questo il nome del supergruppo, resta in vita soltanto fino al 1991.
D'Andrea è uno dei jazzisti italiani più quotati all'estero. Sono numerosi i suoi incontri con maestri del jazz d'oltreoceano, spesso in duo, primi fra tutti quelli con Lee Konitz e Phil Woods. Durante gli anni '90 il pianista sperimenta diverse formazioni, ancora il solo, il duo, il trio, ma anche un largo ensemble, studia e reinterpreta Ellington. Alla fine degli anni '90 Franco D'Andrea organizza una nuova formazione stabile, il "New Quartet", in compagnia di Andrea Ayassot, sassofoni, Aldo Mella, contrabbasso, e Zeno De Rossi, batteria. Dal 1997 ad oggi il gruppo ha inciso cinque album. Gli ultimi due, forse i più importanti, sono "The Siena Concert", (2008, Blue Note), e "Half the fun" (2009, El Gallo Rojo). Significativa, per un musicista settantenne, che ha ottenuto decine di premi e riconoscimenti importanti, non solo in Italia, è la scelta di far pubblicare il suo ultimo disco da una delle più dinamiche ed attive etichette indipendenti del jazz italiano, la veneta El Gallo Rojo, diretta dal contrabbassista Danilo Gallo.

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